venerdì 28 settembre 2018





Tutti i figli di Dio danzano - Haruki Murakami

Descrizione


Sei incontri che possono cambiare il corso di un'esistenza, o che promettono una via d'uscita dal dolore, la cura di una ferita, la decifrazione di un mistero, o addirittura la salvezza di una città intera. Un uomo abbandonato dalla moglie parte per l'isola di Hokkaido per consegnare un pacchetto alla sorella di un collega. Cosa contiene il pacchetto? Forse il vuoto che sente dentro, quella "bolla d'aria" per cui la moglie lo ha lasciato. In una località di mare una ragazza stringe amicizia con un pittore la cui unica vera passione è accendere falò sulla spiaggia. Qual è la forma del fuoco? Quale il modo di ottenere un fuoco veramente libero?

domenica 16 settembre 2018

A piedi nudi nell'erba - Susan Mallery




A piedi nudi nell'erba - Susan Mallery


Descrizione


Una donna all'apparenza forte nasconde spesso insicurezze e ferite che la rendono inquieta. E non sempre tornare a casa significa conquistare la pace, soprattutto se lo scenario che troviamo ad accoglierci è il più lontano possibile da quello che ci eravamo immaginati. Quando Michelle Sanderson arriva al Blackberry Island Inn per proseguire l'attività di Bed and Breakfast di sua madre, scopre che la casa è sotto ipoteca e ci vive anche la sua ex migliore amica, Carly Williams. Il suo primo istinto è cacciarla il più in fretta possibile, ma le circostanze costringono le due donne a collaborare nella gestione dell'albergo. Tra scontri, incontri e ammissioni di colpa, Michelle avrà modo di fare i conti con se stessa, imparando a sentirsi di nuovo a casa, liberandosi dai fantasmi del passato per camminare di nuovo a piedi nudi nell'erba.

mercoledì 12 settembre 2018

Perché leggere i classici - Italo Calvino


Perché leggere i classici - Italo Calvino 
Perché leggere i classici è una raccolta di saggi dello scrittore italiano Italo Calvino, pubblicata postuma nel 1991.

Nel saggio che dà il titolo alla raccolta, o scrittore sostiene che le letture di gioventù risultano spesso poco proficue e forniscono al giovane lettore soltanto modelli, termini di paragone, schemi di classificazione e scale di valori con cui confrontarsi. La lettura in profondità, quella fra le righe, le varie allegorie, le metafore più astratte vengono colte unicamente con la rilettura in età matura, la quale, invece, permette di ritrovare le costanti summenzionate nei meccanismi interiori che già regolano il comportamento inconscio dell'individuo.

Per questi motivi, diviene lecito definire classico quel libro che sappia esercitare una notevole influenza sia quando resta fisso, indelebile nella memoria, sia quando viene rimosso, pur rimanendo nascosto fra le pieghe della memoria, mimetizzandosi o dettando i comportamenti del proprio inconscio. Ad ogni rilettura di un classico quindi, capita sovente di riconoscere dei propri atteggiamenti assimilati durante le letture di gioventù; proprio per questo motivo, è necessario affermare che ogni rilettura d'un classico è una lettura di scoperta, come fosse la prima lettura, e che la prima lettura d'un classico è in realtà una rilettura. Insomma, si dice classico quel libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.

Detto questo, è scontato affermare in qual misura ogni libro definito a ragione classico porti con sé, celato fra le righe, delle reminiscenze di altri classici. Testi classici come l'Odissea, le opere di Franz Kafka e Fëdor Dostoevskij, grazie ai loro personaggi, che incarnano bene o male tutti i meccanismi interni celati in una persona, hanno continuato a vivere fino ai giorni nostri, reincarnandosi di generazione in generazione. La lettura d'un classico, quindi, deve darci qualche sorpresa, in rapporto alla considerazione iniziale, per questo è importante leggere direttamente i testi originali, evitando critiche, commenti e interpretazioni. Si dice classico, in definitiva, ogni libro che stimola un atteggiamento personale critico, che provoca discorsi critici ma che continuamente sappia liberarsene.

Non sempre il classico ci insegna qualcosa, anzi, molte volte è una conferma di ciò che sapevamo. Anche questa scoperta crea sorpresa: la scoperta di una relazione, di una qual sorta di condivisione delle idee dell'autore. In definitiva, possiamo definire classici quei libri che si rivelano sempre sorprendenti, e comunque, non lasciano in ciascuno un sentimento di indifferenza.

La scuola gioca un ruolo importante nell'educazione alla lettura, in quanto, in qualità di luogo principale di formazione critica e culturale per i ragazzi, fornisce proprio alla gioventù gli strumenti adatti alla formazione di un proprio gusto classico, attraverso il confronto con altri testi propriamente detti classici e, di conseguenza, con l'acquisizione di una coscienza critica. Inoltre, è la stessa lettura a formare – talvolta – quel canone, quel metro di misura, con il quale misurarsi con i problemi che ci circondano, giungendo a formare, in ciascun giovane lettore, un vero e proprio approccio personale alle problematiche della vita. In definitiva, si chiama classico un libro che si configura come equivalente dell'universo.

Contenuti

Perché leggere i classici

Le Odissee nell'Odissea
Senofonte, Anabasi
Ovidio e la contiguità universale
Il cielo, l'uomo, l'elefante
Le sette principesse di Nezami
Tirant lo Blanc
La struttura dell'Orlando
Piccola antologia di ottave
Gerolamo Cardano
Il libro della natura in Galileo
Cyrano sulla Luna
Robinson Crusoe, il giornale delle virtù mercantili
Candide o l'ottimismo
Denis Diderot, Jacques le fataliste
Giammaria Ortes
La conoscenza pulviscolare in Stendhal
Guida alla Chartreuse a uso dei nuovi lettori
La città-romanzo in Balzac
Charles Dickens, Our Mutual Friend
Gustave Flaubert, Trois contes
Lev Tolstoj, Due ussari
Mark Twain, L'uomo che corruppe Hadleyburg
Henry James, Daisy Miller
Robert Louis Stevenson, Il padiglione sulle dune
I capitani di Conrad
Pasternak e la rivoluzione
Il mondo è un carciofo
Carlo Emilio Gadda, Il pasticciaccio
Eugenio Montale, Forse un mattino andando
Lo scoglio di Montale
Hemingway e noi
Francis Ponge
Jorge Luis Borges
La filosofia di Raymond Queneau
Pavese e i sacrifici umani

https://it.wikipedia.org/wiki/Perché_leggere_i_classici

Wikiquote Perché leggere i classici di Italo Calvino 

Perché leggere i classici

Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire cattolico e io volevo essere il Chesterton comunista. (Presentazione, Mondadori, 2011, p. VI)

I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: «Sto rileggendo...» e mai «Sto leggendo...».

Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.

I classici sono libri che esercitano un'influenza particolare sia quando s'impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale.

D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.

D'un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura.

Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.

I classici sono quei libri che ci arrivano portando su di sé la traccia delle letture che hanno preceduto la nostra e dietro di sé la traccia che hanno lasciato nella cultura o nelle culture che hanno attraversato (o più semplicemente nel linguaggio o nel costume).

Un classico è un'opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso.

I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti.

Chiamasi classico un libro che si configura come equivalente dell'universo, al pari degli antichi talismani.

Il «tuo» classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui.

Un classico è un libro che viene prima di altri classici; ma chi ha letto prima gli altri e poi legge quello, riconosce subito il suo posto nella genealogia.

È classico ciò che tende a relegare l'attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno.

È classico ciò che persiste come rumore di fondo anche là dove l'attualità più incompatibile fa da padrona.

[Italo Calvino, Perché leggere i classici, Mondadori, Milano, 1995 — anche Italiani, vi esorto ai classici, in L'espresso, 28 giugno 1981, pp. 58-68.]

https://it.wikiquote.org/wiki/Italo_Calvino#Perché_leggere_i_classici