venerdì 15 gennaio 2010

L'eleganza del riccio

prendo a prestito la trama del libro di wikipedia

Renée Michel sembra essere la comunissima portinaia del numero 7 di rue Grenelle, un condominio parigino abitato da famiglie facoltose: è apparentemente sciatta, pigra, perennemente presa dalla cura del suo gatto, dalla televisione e dalle sue piccole faccende private. In realtà, Reneé è una persona coltissima: si interessa di arte, di filosofia, di cinema e soprattutto di cultura giapponese ma preferisce dissimulare la propria cultura. È vedova, ma non affronta la sua solitudine con rancore o nostalgia, bensì esplorando ogni sfaccettatura della propria anima, ogni sfumatura dei propri sentimenti con grande distacco e grande perizia filosofica. Solo un segreto doloroso, celato sino alla fine, sfugge alle sue analisi.

Paloma e Reneé si incontrano e si riconoscono come anime simili grazie all'arrivo di un terzo personaggio: Kakuro, un signore giapponese. Questi saprà aprire il cuore della portinaia, farne uscire tutti i sentimenti ed i segreti più oscuri, liberarla dal peso del suo incognito durato quindici anni, e, insieme a lei, farà capire a Paloma qualcosa in più sulla vita, qualcosa che nemmeno l'intelletto della ragazza aveva saputo cogliere.Ad animare le pagine della vicenda è il personaggio della dodicenne Paloma Josse, figlia di un Ministro della Repubblica. Paloma, piccola e minuziosa Giudice dell'Umanità, come la definisce l'autrice, è in perenne lotta con tutta la sua famiglia: con la madre, che cerca di non esternare in tutti i modi quello che davvero è, una donna fragile e debolissima, con il padre, che fa dell'aggressività e della cruda spontaneità, soprattutto in politica, il centro della propria vita, con la sorella Colombe che studia filosofia solo a fini speculativi e non per affrontare il mondo in maniera autentica. Paloma, eccezionalmente attenta e profonda nel comprendere questo mondo, di cui crede di capire tutta la bellezza e tutta la crudeltà, non riesce a sopportare la mediocrità della gente con cui vive, per questo ha pianificato di suicidarsi con il barbiturici il giorno del suo compleanno e al contempo di dare fuoco all'appartamento in cui vive con la famiglia per cancellare le tracce della sua vita.


Nozioni e riflessioni citate nel libroNel libro - l'autrice è docente di filosofia - è possibile trovare diverse citazioni filosofico-letterarie,[3]: alcuni richiami espliciti a Tolstoj (con principale riferimento al suo Anna Karenina), ma anche allusioni nietzscheiane,[4] come in questo passo:


«È una cosa terribile, perché in definitiva siamo soltanto dei primati programmati per mangiare, dormire, riprodurci, conquistare e rendere sicuro il nostro territorio, e quelli più tagliati per queste cose, i più animaleschi tra noi, si fanno sempre fregare dagli altri, cioè da quelli che parlano bene ma che non saprebbero difendere il loro giardino, portare a casa un coniglio per cena o procreare come si deve. Gli uomini vivono in un mondo in cui sono i deboli a dominare. È un terribile oltraggio alla nostra natura animale, una specie di perversione, di contraddizione profonda.»
(Pensiero profondo n° 3, pag. 49)
Il libro suggerisce  diversi altri spunti per esempio sulla
http://it.wikipedia.org/wiki/Fenomenologia

Dal libro è stato tratto anche un film presente nelle sale italiane proprio in questo periodo




Ho finito di leggerlo, non è di certo un libro scorrevole e di facile fruizione. Ho trovato alcune parti del libro piuttosto ostiche e a volte zeppe di elucubrazioni mentali . Tuttavia è un libro in cui ci si può identificare. Non sono poche le persone che per i svariati motivi non hanno potuto proseguire gli studi e si sono dovuti fermare alla licenza media o elementare, ma hanno continuato a coltivare la passione per lo studio e per il sapere.
Non sono poche le persone che non hanno sentito il bisogno di dimostrare la propria conoscenza attraverso un diploma, hanno continuato a "studiare" per il gusto di farlo Una passione privata una sete di conoscenza e di sapere. quello secondo me è il punto centrale del libro.
Non ho ancora guardato il film, per dire quello che penso in merito dovrò aspettare che esca in dvd.


Sul libro posso aggiungere che mentre il personaggio della portinaia è credibile, quello della ragazzina iper-intelligente  non lo è affatto. Dei due è il personaggio più carico di giravoltole mentali. Anche se mi è piaciuta particolarmente la parte in cui parla di Giappone,  passione di mio figlio e del gioco. Go  dove accenna al manga cult sul go  Hikaru No Go

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