sabato 23 giugno 2018

La regola dei 15 minuti - Caroline Buchanan

La regola dei 15 minuti - Caroline Buchanan

Un libro rivoluzionario

Per cambiare vita bastano 15 minuti!

È possibile trovare un modo per affrontare tutto quello che tendiamo sempre a rimandare? Cominciare a fare sport per tenerci in forma, cercare un lavoro, compilare la dichiarazione dei redditi, imparare qualcosa che per noi è nuova. Ma anche migliorare la qualità della vita, combattendo quella tristezza che ci assilla o quelle abitudini poco sane che abbiamo contratto. A volte si tratta soltanto di eliminare il gran disordine che regna sulla nostra scrivania. Qualunque cosa sia, tutto ciò di cui abbiamo bisogno sono 15 minuti! La cosa più difficile da superare, quando si sta tentando di fare qualcosa che troviamo scoraggiante, è proprio iniziare. Quella montagna di scartoffie di fronte a noi sembra impossibile da smaltire, potrebbero servire ore per sistemarla: ma 15 minuti non sono ore! 15 minuti sono gestibili, possono dare risultati, possono renderci soddisfatti di noi stessi e fornirci una spinta per proseguire. Questo libro è ideale per coloro che hanno bisogno di gratificazione immediata quando fanno qualcosa, ma anche per chi apprezza i vantaggi della coerenza e della dedizione.

«Questo libro ha proprio cambiato il mio modo di pensare. Lo consiglio a chiunque, specialmente alle mamme superimpegnate!» 

«Essendo una perfezionista, ho sempre lottato contro l’idea di portare a termine le cose in modo tempestivo. Con conseguenze pesanti sulla mia vita, sul lavoro e sulla mia casa… questo libro ha avuto un ruolo importante nell’aiutarmi a superare completamente questa “malattia”.»


1. Quando facciamo fatica a dare fiducia alle persone
Quando provate una sensazione di resistenza, vale davvero la pena di chiedersi perché, esattamente, vi sentite così. La riluttanza a dare fiducia, per esempio, potrebbe affondare le radici nella vostra infanzia e a un genitore che vi ha deluso molto o che vi ha fatto credere che nessun adulto sia degno di fiducia. A meno che non siate consapevoli dei problemi che avete avuto in passato, e abbiate iniziato a curare le vostre ferite, è probabile che stiate proiettando quei sentimenti su chiunque e qualunque realtà, gettando così nel caos tutte le relazioni del presente. Potrebbe capitarvi di restare ancorati ai vostri familiari, anche se questo potrebbe portarvi a circondarvi di persone che vi hanno fatto del male o incapaci di darvi ciò di cui avreste bisogno. Ma se abbandonerete la paura di venire feriti, la resistenza nei confronti di relazioni più sane diminuirà.

2.   Come trovare l’entusiasmo
Entrando in azione. E avendo voglia di fare, nonostante i pensieri negativi. Immaginate di stare in cima a una collina e di urlare via tutti i “Sì, ma”, gli “E se?” e tutti quei pensieri negativi che vi tengono in scacco. Immaginate di affrontare tutto quello che desiderate fare e metterci una buona dose di entusiasmo. Una volta che avrete dato il calcio d’inizio arriverà anche lo slancio. Capita spesso di provare entusiasmo all’inizio ma perdere pian piano interesse. Immaginate di affrontare un compito con tanta buona volontà ed entusiasmo, poi immaginate di affrontare lo stesso compito senza queste due forze. Pensate a quanto perdereste se non aveste con voi queste armi tanto potenti! Avete molto da perdere se non sfruttate a pieno questi alleati, e molto da guadagnare se al contrario li utilizzate. Per darvi una spinta in più, festeggiate la vostra buona volontà e l’entusiasmo oggi stesso. Scrivete tre progetti che vi entusiasmerebbe realizzare. Su una scala da 1 a 10, con 10 come punteggio massimo e 1 come punteggio minimo, fate una classifica del livello di buona volontà ed entusiasmo che provate al momento presente per ogni progetto. Guardate i punteggi, riflettete sull’atteggiamento che avete nei confronti di ognuno dei progetti e riformulateli.

3.   L’atteggiamento: l’asso nella manica
Cercate di stamparvi questo acronimo bene in mente: l’Atteggiamento Sistema Sempre Ogni cosa, perché la maniera in cui percepiamo qualcosa influisce sulla maniera in cui ci approcciamo a essa. Con il giusto atteggiamento potrete risolvere qualunque problema, grande o piccolo, a lungo o a breve termine. Provateci oggi o provateci per 15 minuti la prossima volta che avrete voglia di urlare dalla disperazione per un problema che continua a presentarsi.

4.   Per chi si preoccupa troppo
Preoccuparsi è un esercizio estremamente faticoso, quindi non sarebbe bene domandarvi perché vi state preoccupando così tanto? Potrebbe essere che i vostri genitori erano molto apprensivi, tanto che per reazione li state inconsciamente imitando, oppure avete avuto un’infanzia precaria. Forse avete vissuto una delusione importante che ha minato la sicurezza in voi stessi. Oppure non riuscite a trovare una ragione al vostro comportamento. Qualunque sia la causa, la reazione a preoccuparsi potrebbe essersi trasformata in un’abitudine. Ma badate bene che le abitudini si possono cambiare, per quanto radicate esse siano. Utilizzate la regola dei 15 minuti per domare la preoccupazione. Tanto per cominciare, concedetevi 15 minuti per raccogliere e analizzare tutte le vostre preoccupazioni. Siatene consapevoli. Non cercate di sopprimerle perché, quando meno ve lo aspettate, vi torneranno in mente! Poi, alla fine dei 15 minuti, lasciatele andare. L’obiettivo in questo caso è aiutarvi a prendere il controllo delle cose che vi preoccupano per evitare che esse controllino voi.

5.   Se non siete soddisfatti del rapporto di coppia
Concedetevi 15 minuti per mettervi seduti e pensare a come vi vedete nella relazione con il partner, e dove avete collocato il partner. Se vi renderete conto che state pretendendo che i cambiamenti vengano fatti soltanto da uno, chiedetevi se vi state comportando in modo giusto o realistico. Potreste anche provare l’esercizio sul vostro partner per capire come lui/lei vede le cose. Questa scoperta potrebbe aprirvi gli occhi e aiutarvi a trovare un modo per incontrarvi a metà strada.

6.   Per chi è alla ricerca di un nuovo partner
Spendete 15 minuti per stilare una lista delle cose che pensate vi impediscano di incontrare potenziali partner che potrebbero andare bene per voi. Anche in un lasso di tempo così ristretto potreste riuscire a capire cosa non va. Per esempio, potreste rendervi conto che non dedicate molto tempo, o non fate nessuno sforzo, per socializzare. Non è un bene restare seduti a casa ad aspettare il Signor Giusto o la Signora Giusta bussi alla porta; dovete darvi da fare. Se invece avete fatto di tutto per socializzare, ma non avete ancora incontrato nessuno? Be’, forse è arrivato il momento di provare qualcosa di totalmente diverso. Ricordate: se continuerete a fare le stesse cose, otterrete sempre gli stessi risultati.

7.   Per chi sta vivendo una separazione dolorosa
A che punto siete rimasti bloccati? Identificate il punto in cui siete nel processo di lutto. Sì, è un processo, un processo che vi porta alla guarigione. Le cinque fasi sono: negazione, rabbia, contrattazione, depressione e accettazione. È normale fare avanti e indietro tra questi sentimenti, ma è facile rimanere bloccati in una delle prime quattro fasi. Individuate la fase in cui vi trovate, in questo modo saprete dove dovrete concentrarvi. Scrivete cosa è andato storto nella vostra relazione. Quali sono stati i crimini di guerra? Rileggete. Volete davvero stare con qualcuno che si è comportato così? Poi, analizzate la vostra parte nella fine della relazione. Vi siete comportati male? Magari vi siete impuntati su cose senza senso e avete avuto un comportamento sciocco nonostante la vostra capacità di comportarvi in maniera più sensata? Prendersi un po’ di tempo per analizzare cosa è andato storto può aiutarvi a capire cosa state cercando dal vostro partner ideale, cosa va bene e cosa non fa per voi in una relazione, e a imparare da ogni errore.

Fonte: La regola dei 15 minuti Huffingtonpost

A sua volta tratto dal libro
La regola dei 15 minuti - Caroline Buchanan

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