sabato 1 gennaio 2011

Acciaio di Silvia Avallone


Francesca Morganti ed Anna Sorrentino sono due adolescenti, quasi quattordicenni, che vivono a Piombino, nei casermoni prospicienti il mare che il Comune ha riservato agli operai: via Stalingrado. Un quartiere di frontiera, verso tutto e in tutti i sensi. Le due ragazze sono belle, provocanti, e vivono la loro bellezza come un passaporto verso il mondo adulto che si schiude loro nelle forme della vita "facile" dei ragazzi più grandi, e della vita, invece durissima, dei genitori. Francesca infatti, deve subire le angherie di un padre-padrone, Enrico, infatuato e gelosissimo della figlia, senza che la madre, Rosa, una trentaquattrenne sfiorita e rassegnata, obbietti alcunché, mentre la famiglia di Anna, composta, oltre che da Anna, dalla madre, Sandra, operaia politicamente impegnata, e dal fratello, Alessio, operaio specializzato che di notte si droga e ruba per "avere più grana", si disfa progressivamente a causa del padre, Arturo, delinquente di piccola tacca assillato da manie di grandezza. Sullo sfondo, la Lucchini (diventerà russa solo nel 2004, svarione notevole del libro), la potente acciaieria (ma non più così potente come tanti anni addietro) con il suo altoforno, AFO 4, che domina la vita di tutti i personaggi, nel fulgore dell'inizio dell'era Berlusconi, in cui conta non tanto il denaro quanto l'apparenza, nella torrida estate del 2001, prima del crollo delle Twin Towers. Ma Francesca ed Anna sono occupate a vivere la propria vita di piccole vincenti, già dominanti nell'angusto panorama della loro esistenza e paghe della loro vita l'una nell'altra, ignare della coetanea Lisa, intelligente ma, ancora, brutto anatroccolo, che invece le osserva con invidia ma anche con un precoce e insospettabile occhio critico, e sua sorella Donata, disabile e costretta su di una sedia a rotelle.
I loro sogni si concentrano sulla ricchezza che vedono solo da molto lontano, sull'isola d'Elba affollata di turisti (a Stalingrado i turisti non esistono), di turristi milanesi e tedeschi con i SUV, di benessere, di tranquillità.
La vita quindi scorre quasi su binari obbligati, ma qualcosa, con il crescere delle due ragazze, amiche del cuore, quasi sorelle, muta. Le due amiche non frequenteranno la stessa scuola: Sandra vuole che la sua intelligente figliola studi e si laurei, divenga qualcuno, in una prospettiva di lotta di classe, e la ragazza, veramente intelligente e studiosa, s'è iscritta al ginnasio. Francesca, invece, che non riesce a vedere oltre il proprio angusto mondo, e soprattutto, oltre l'amica, frequenterà l'IPS. Ma c'è dell'altro. Perché se Anna comincia ad interessarsi ai ragazzi in modo più aperto rispetto alla provocazione da bambina sfrontata che le è nota, Francesca, che vede nell'amica l'unica cosa bella della sua vita, si scopre attratta da lei: il rifiuto oppostole dall'amica la sconvolge e porta la loro amicizia verso la rottura. E la cesura avviene la notte di Ferragosto, quando Anna, dopo i primi sbaciucchiamenti con i coetanei (Massimo e Nino, quest'ultimo infelicemente innamorato di Francesca, che gli dirà chiaramente che non le piacciono i maschi), si innamora di Mattia, un amico del fratello e come lui operaio alla Lucchini. Francesca vede il tradimento del loro mondo, e si lega ad un'attonita Lisa, che non comprende bene le dinamiche del cambiamento della ragazza, ma accetta volentieri il ruolo di surrogato (molto inferiore, per Francesca) di Anna.
In mezzo, si muovono e si sviluppano i sentimenti di Rosa, che vorrebbe, dopo l'ennesima brutalità del marito contro la figlia, denunciarlo e mutare vita; di Sandra, figlia di un partigiano decorato dal Presidente della Repubblica, comunista in un modo ormai berlusconiano, che vorrebbe lasciare Arturo, licenziato dalla Lucchini e coinvolto in un losco giro di opere d'arte rubate; di Alessio, fratello di Anna, una specie di ras del quartiere in lotta fra il proprio desiderio di rivalsa sociale e il suo ruolo di operaio metalmeccanico, ormai privo di qualsivoglia eco di coscienza di classe, innamorato di Elena, la sua prima fidanzata superiore a lui socialmente e dirigente del personale della Lucchini (piccola osservazione: è piuttosto arduo credere che una ragazza neolaureata sia nominata come responsabile del personale di una grande acciaieria...); di Mattia, giovane sbandato che si innamora di Anna ma non comprende la mutevolezza della quattordicenne; di Cristiano, amico di Alessio, neo-padre in rivolta col suo ruolo.
L'inizio della scuola, che vede le due amiche iscritte a due istituti diversi, e il formarsi di nuove abitudini (in mezzo, un 11 settembre narrato in una prospettiva del tutto differente dalla versione ufficiale) contribuisce a rendere le due ragazze ancora più estranee. Anna, il cui padre è ricercato dalla polizia per furto di opere d'arte, si getta nello studio e nella relazione, insoddisfacente sul piano umano, con Mattia, mentre Francesca, a seguito di un incidente in cui il padre rimane psichicamente menomato, si ripiega sulla famiglia, fra il padre ridotto a gigantesco bambino e la madre dipendente dal PROZAC e dagli psicofarmaci, nel perenne ricordo di Anna e nella nostalgia della loro intimità.
Nel maggio del 2002, la svolta. Francesca si lancia, diventando ballerina di lap dance in uno dei locali prediletti dalla gioventù (e non) operaia della zona, rifiutando sempre più il mondo maschile che non l'attrae in alcun modo, ma scatenando la propria vitalità animale. Anna si accorge della sostanziale inconsistenza della sua relazione con Mattia, con cui non ha nulla in comune, principiando una crisi profonda.
La tragedia deflagra quando, nel maggio 2002, Alessio, che ha riallacciato un simulacro di legame con Elena, viene inavvertitamente schiacciato dal caterpillar condotto dall'amico Mattia, che, guidando, pensa al corpo morbido di Anna.
In una mattina giugno Francesca, tornando da una notte di esibizioni al "Gilda", vede Anna affacciata alla finestra. Le due ragazze si guardano e ccomprendono la necessità che sentono l'una per l'altra, in qualsiasi modo si estrinsechi tale vicinanza. Allora, si riconciliano, e, dato che non è poi la fine del mondo, come dice Sandra servendo loro la colazione, una colazione ancora da bambine, decidono di andare in spiaggia. All'isola d'Elba.


Nessun commento:

Posta un commento