sabato 1 gennaio 2011

La ragazza delle arance di Jostein Gaarder

La ragazza delle arance di  Jostein Gaarder


Georg ha quindici anni e scopre che il padre, morto quando lui aveva quattro anni, gli ha lasciato una insolita eredità: una lettera. Questa contiene una storia d´amore vissuta in prima persona dal padre quando era ancora una matricola universitaria. Racconta dell´incontro, avvenuto in un tram ad Oslo, con una ragazza che teneva tra le braccia un sacco pieno di arance. I due si guardarono e, quando il tram fece un movimento brusco, lui, temendo che la ragazza perdesse l´equilibrio, corse verso di lei per sorreggerla, causando invece la caduta del sacco pieno di agrumi. Non è dunque esattamente fiabesco il primo incontro tra i due, ma il padre di Georg, innamoratosi di quello sguardo e pieno di sensi di colpa per averle fatto perdere diversi chilogrammi di frutta, passò i giorni successivi a chiedersi dove la misteriosa "ragazza delle arance" potesse trovarsi nei vari momenti della giornata. Riuscì quindi ad incontrarla nuovamente, questa volta seduta in un bar. I due si guardarono intensamente per circa un minuto tenendosi la mano, ma l´atmosfera venne interrotta da un´altra buffa gaffe del giovane studente, dopo la quale la ragazza andò via con le lacrime agli occhi, portando con sé il solito sacco di arance. Riuscì a vederla ancora e a rimediare ai suoi errori? Perché lei aveva sempre un sacco pieno di agrumi? Perché piangeva? Sempre più interessato alla storia George continua la lettura e scopre aspetti del padre che non conosceva, e soprattutto l´origine di certi suoi comportamenti ed interessi.
Una romanzo che manifesta un forte amore verso una misteriosa ragazza, verso un figlio immaginato grande e verso la vita. Tante infatti, come nello stile di Jostein Gaarder, sono le riflessioni sul senso della nostra esistenza, e proprio alla fine Georg dovrà rispondere ad una difficile domanda che segnerà il suo passaggio alla maturità.

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