giovedì 25 febbraio 2010

Gabriele Baldini secondo marito di Natalia Levi Ginzburg

Gabriele Baldini (Roma, 1919 – 1969) è stato un critico letterario e saggista italiano.

Figlio di Antonio Baldini, fu professore di letteratura inglese presso l'università di Roma. Nel 1950 sposò Natalia Ginzburg, vedova di Leone Ginzburg.
Curò una rigorosa edizione dell'intera opera di William Shakespeare e pubblicò numerosi ed apprezzati studi sulla letteratura inglese dal medioevo all'ottocento.
Tradusse anche Oliver Goldsmith, Theodore Dreiser, Edgar Allan Poe, Ero e Leandro e Edoardo II di Christopher Marlowe, La duchessa d'Amalfi di John Webster, 1984 di George Orwell, L'airone di Charles Morgan, L'uomo che diventò donna di Sherwood Anderson, Il terzo uomo eL'idolo infranto di Graham Greene, La mia Antonia di Willa Cather e La saga di Tietjens di Ford Madox Ford.
Appassionato di musica e di cinema, svolse inoltre attività di critico cinematografico e sceneggiatore (per «I promessi sposi» di Mario Camerini) e scrisse anche, uscito postumo, un saggio biografico sull'opera di Giuseppe Verdi.

Antonio Baldini suocero di Natalia Levi Ginzburg

Antonio Baldini (Roma, 10 ottobre 1889 – Roma, 1962) è stato uno scrittore, giornalista e saggista italiano.

Biografia
Gli studi
Antonio, figlio del conte Gabriele Baldini e di Sofia Alkaique, nacque a Roma dove frequentò i vari ordini di scuole e, dopo aver conseguito la maturità classica, si iscrisse alla Facoltà di Lettere presso l'Università di Roma dove si laureò nel 1916.

Nel periodo degli studi universitari ebbe modo di conoscere Emilio Cecchi, Vincenzo Cardarelli e Riccardo Bacchelli con i quali strinse forte sodalizio e insieme a loro partecipò alla fondazione della rivista "La Ronda".
L'attività giornalistica

Nel 1915 il giovane Antonio aveva iniziato l'attività di giornalista e scriveva sulla terza pagina dell'"Idea Nazionale", la stessa rivista che l'anno seguente gli diede l'incarico di inviato speciale al fronte di guerra.

Al termine della guerra collaborò saltuariamente all'"Illustrazione italiana", alla "Tribuna", al "Resto del Carlino" e dal 1924 iniziò a scrivere regolarmente i suoi articoli sul "Corriere della Sera".

Nel 1931 ebbe l'incarico come redattore della "Nuova Antologia" della quale in seguito ne diventerà il direttore letterario.

Nel 1939 venne nominato accademico d'Italia e negli anni cinquanta ebbe numerosi riconoscimenti tra i quali la nomina a socio corrispondente del Lincei (1953-1957) e il premio "Feltrinelli" per la letteratura. Nel 1951 fu nominato presidente della Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma.
L'attività di scrittore

Accanto all'attività giornalistica, Baldini coltivava quella di scrittore e già nel 1914 aveva esordito con il racconto "Pazienze e impazienze di Maestro Pastoso" che venne pubblicato a Roma dall'editore Giuseppe Ugo Nalato.
I racconti

Faranno seguito "Nostro Purgatorio. Fatti personali delle guerra italiana 1915-1917", il racconto "Michelaccio" pubblicato singolarmente daTreves e la raccolta intitolata "La dolce calamita overo La donna di nessuno".

Nel 1932 scrisse e pubblicò per conto di Vallecchi una serie di ritratti di pittori e scrittori con il titolo Amici allo spiedo e nel 1942 un volume diprose cosiddette "romane" in un volume edito da Bompiani.
I diari di viaggio

Notevoli sono i suoi testi che narrano delle sue esperienze di viaggio, tra i quali "La vecchia del Bar Bullier" del 1934, "Italia del Bonincontro" del1940 "Diagonale 1930 Parigi-Ankara. Note di viaggio." del 1943, "Melafumo "del 1950 e il "Doppio Melafumo" del 1955.
I saggi

Tra i saggi critici di maggiore significato devono essere ricordati quelli sull'Ariosto, "Ludovico della tranquillità" del 1933 e "Fine Ottocento. Carducci, Pascoli, D'Annunzio e minori" pubblicato da Le Monnier nel 1947.

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