martedì 23 febbraio 2010

Pintigrilli e Segrè

« È consigliabile servirsi della menzogna solo nelle grandi occasioni, considerandola come un rimedio eroico al quale si mette mano solo nei casi di emergenza: la menzogna è uno di quei medicinali che presentano rischio di assuefazione. »

Dino Segre (Torino, 9 maggio 1893 – Torino, 8 maggio 1975) è stato uno scrittore italiano.

Con lo pseudonimo Pitigrilli ebbe un grande successo nel periodo tra le due guerre mondiali

Figlio di David Segre, di religione ebraica, e di Lucia Ellena, di religione cattolica, fece studi classici e laureandosi poi in Giurisprudenza a Torino nel 1916.

Appassionato di lettere, entrò nelle grazie della poetessa Amalia Guglielminetti di cui divenne poi per breve tempo l'amante: una relazione burrascosa che terminò con una causa in Tribunale. Intraprese molto presto l'attività giornalistica di critica e la scrittura di romanzi e racconti di successo.

Più che nel caso dei contemporanei Mario Mariani e Guido da Verona, i suoi romanzi, dall'umorismo a sfondo erotico (Mammiferi di lusso, La cintura di castità, Cocaina del 1920-21, I vegetariani dell'amore, 1930), alimentarono l'interesse di un pubblico moderno e smaliziato alla ricerca di boutades e giochi di parole evoluti e destinati ad avere successo nel tempo ma anche di colta spregiudicatezza.

Collaboratore dell'Ovra negli anni del fascismo è parente e amico di molti appartenenti al gruppo di Giustizia e Libertà di cui causa l'arresto nel marzo del 1934. A causa della sua opera di spionaggio finiscono in carcere Sion Segre Amar, Leone Ginzburg, Giuseppe Levi, Gino Levi, Carlo Levi e Augusto Monti. Nel maggio del 1935, a seguito di nuove sue accuse, vengono arrestati altri appartenenti al gruppo di Giustizia e Libertà, la redazione della rivista La Cultura, tra cui Cesare Pavese e Giulio Einaudi. Fiduciario numero 373 dell'Ovra definisce la redazione de La Cultura come " un ago calamitato sul quale si raduna tutta la limatura di ferro dell'antifascismo torinese".

Fondò nel luglio del 1924 la rivista Le Grandi Firme che raggiunse presto una larga diffusione grazie proprio alla collaborazione dei maggiori esponenti della giovane letteratura ed i più quotati disegnatori ed umoristi italiani (come Gino Boccasile). La rivista viene pubblicata fino al settembre del '38 quando, a causa delle leggi razziali, sarà soppressa dal regime fascista.

Dal 1930 iniziò a viaggiare a lungo in Europa, soggiornando tuttavia prevalentemente a Parigi e tornando periodicamente per breve tempo in Italia ove rientrò nel 1940, rischiando come ebreo di finire internato all'Aquila, se non fosse stato liberato grazie all'interessamento di Edvige Mussolini. Fuggì con la famiglia in Svizzera nel settembre del 1943 ove visse fino al 1947.

Negli anni dell'immediato dopoguerra la sua popolarità fu incrinata dalle polemiche e dai processi contro Ernesto Rossi che lo aveva accusato di aver fatto parte dell'organizzazione fascista OVRA.

Nel 1948 si trasferì in Argentina ove rimase dieci anni. Rientrato in Europa, si stabilì a Parigi, da dove rientrava a Torino di quando in quando e fu proprio nella sua casa torinese che lo colse la morte.

Il giudizio su Pitigrilli risente della sua vicenda politica e umana, e sorvola sulla originalità della sua opera letteraria. Se ne è invece occupatoUmberto Eco con un suo libro. Importante nell'evoluzione dell'autore è stato l'avvenimento della conversione alla religione cattolica, descritto in "La Piscina di Siloe". Tra gli altri romanzi ha scritto "Apollinaria" in versi.
Conversione al Cattolicesimo [modifica]

Nel 1943, con il libro la " Piscina di Siloe " Pitigrilli rende pubblica la sua conversione al cattolicesimo. Nel libro l'A. racconta il percorso culturale di una vita e di come, passo passo, partendo da esperimenti spiritici e medianici, sia giunto ad una fede cattolica e razionale insieme

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